Domenica
sarebbe dovuto incominciare il Campionato zonale, sarebbe. Ma una sfortunata
combinazione di eventi ha fatto si che nulla si facesse. Io come sempre mi sono
fatto il mio giro di telefonate, per organizzare la trasferta, insomma il mio
bravo valvor di delegato di classe.In particolare i “regatanti” si sono resi
irreperibili per i seguenti motivi:
- Angelo Galli
si era scordato della regata (dico, scordato, dimenticato, obliato. Dico).
- Dante Valente,
un minimo più propositivo, comunque stava un po’ impicciato/ infortunato
- Cardones, Tomassetti,
vari ed eventuali chiamati per tempo sono spariti dal radar.
In fin dei
conti io mi sono un po’ rotto le scatole. Sul sito il calendario è pubblicato,
le barche le avete se volete fare le regate vi iscrivete e ci troviamo lì.
Uff.
Nel
frattempo, avendo mangiato la foglia dei doppi, mi sono preparato spiritualmente
a farmi sta benedetta zonale in lasers (si, un altro colpo di genio è stato
quello di accorpare i doppi ad alcune zonali laser, per risparmiare giudici e
costi.) Venerdì sera scopro con orrore che neanche il super laser cazzut
squaron si fa la trasferta, che è troppo a rischio meteo: niente vento e
pioggia battente per domenica. E allora ci rimugino un po’ su e decido che posso
risparmiarmi la levataccia: poi più che il dolore potè lo scazzo. (si sono uno
di quegli assenti che hanno sempre torto)
In tutto
questo, l’unico tassello che è andato ordinatamente al suo posto è stato il
quasi allenamento del sabato, con la fragliotta: siamo usciti esattamente in
quel paio d’ ore scarse tra la quiete totale e la tempesta successiva.
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si noti il tipico assetto da allenamentino soft, i fulimni sono ancora lontani |
Sabato
pomeriggio, c’è sole e usciamo nell’arietta, roba da spatasciamento sottovento.
Iniziamo a fare manovre, il solito insomma. Dopo un po’ l’arietta aumenta di
una ‘nticchia, e in lontananza si vede un lampo. Vabbè è lontano…
Noi continuiamo
ad issare, ammainare e fare disastri in strambata quando vediamo un secondo
fulmine, un po’ più vicino…”sai cosa, andiamo a fare manovre dentro la diga che
stiamo più vicini a casa se necessario”…altri 5 minuti e l’aria passa in doppia
cifra, neanche tanta ma in aumento verticale. Terzo fulmine, invece di
ammainare alla solita nassa, tiriamo dritti sotto spi fino a terra, neanche c’è
bisogno di dirlo. Arriviamo a terra, sistemiamo tutto che il vento cala e
inizia a fare due gocce due.
Cioè, fuori
in mare sembrava L’Andrea Gail, e adesso è tutto qui? È TUTTO QUI??
Amen, se non
altro abbiamo smarcato l’uscita settimanale.
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