Dopo anni di
ardua resistenza sono capitolato e alla fine, con un pathos dell’Alcesti, ho
messo piede per la prima volta su uno Snipe. Non un beccaccino qualsiasi, ma l’Air
Force One, la barca del presidente. Be’ se proprio devo…che almeno ne valga la
pena.
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si noti come uso le pinze per afferrare la mia tessera di socio snipe, per non venire contagiato. si noti anche il volto gaudente del capoflotta Aternum |
Il detto
presidente mi ha subdolamente convocato per la regata più importante dell’anno (per
gli snipisti, sia chiaro) La invitational panzapien St Ruffin Lake regatta,
millantando la soavità dell’agriturismo e la abbondanza e la qualità dei pasti.
Tutto vero.
Dal nostro
circolo partiamo in tre, noi, Alberto&Paolo Gianfr&Pino, che in
particolare mi prende per il culo un minuto si e l’ altro pure. Fosse anche l’ultima
cosa che faccio in barca a vela, dopo tutte ‘ste prese per culo gli devo
arrivare davanti. Non ci sono Caspi. Io sono un 470ista e i 470isti arrivano
davanti agli snipisti, è l’ordine naturale delle cose.
Primo giorno,
partenza all’alba, viaggio neutrale sulle colline marchigiane e arriviamo lì
per tempo, come una regata che si rispetti. Trovo tutti a dormire o quasi. Nell’ordine
scopro che:
- la partenza è
prevista per le 13:30, che prima è troppo presto e voglio dormire
- il briefing è
alle 13:00
- il briefing è
un solo modo camuffato di chiamare un pranzo a base di bruschette, salumi e
formaggi indigeni.
- L’ air force
one ha un’ unica centra fatta due anni prima dal gran visir di tutti gli
snipisti e il presidente non la cambia manco sotto minaccia, da 0 a 28 nodi. Io
che stavo lì carico come un tensiometro per fare 2 ore di centre pre-regata mi
ritrovo a ghindare fino al segno (l’unico segno!) e stop, questo è tutto.
Nonostante questo,
da bravo velista semiprofescional cerco di darmi un tono, e ignaro di quanto detto sopra, se la partenza
è alle 13:30, significa alle 12:30 in acqua, alle 12 mi cambio. Rimango per due
ore a mangiare salumi con la muta indosso, ovviamente. Con un caldo degno dei
prossimi 3 mesi.
E alla fine,
ormai liquefatto, la regata ha inizio.
Noi iniziamo,
per un banale disguido in partenza, 48 secondi dopo gli altri. Il banale
disguido consiste in un’ interessante incastro ravvicinato nella flora a bordo
lago, i rami sono sommersi e il lago è stretto, ma stretto stretto! Dalla linea
è un attimo virare negli alberi…
Comunque ci
scastriamo, partiamo e bordeggiamo. Di bolina abbiamo un passo decente, e
complici dei culosi salti di vento riusciamo anche a non essere ultimi.
Seconda e terza prova a seguire, capisco
come funziona il gioco: partire male, recuperare di bolina, perdere tutto di
poppa. Per fortuna il percorso prevede l’arrivo di bolina e questo ci permette
dei recuperi in zona cesarini talmente eroici che se fosse un film, saremmo Tom
Cruise e Mel Gibson, per dire.
Dopo tre di
queste buffe prove ci spediscono a terra, dove ci viene consegnato
individualmente l’imbuto che servirà per farci dare da mangiare durante la cena
di gala. Tale sontuosa cena, paragonabile ad un matrimonio, per qualità,
quantità e invitati ha luogo ne miglior ristorante del circondario, sito nel
ridente paesino di Pioltello, no Ravello, no Tortell…Smerillo, si chiama
Smerillo.
Forse.
Quattro case di pietra in croce, una chiesa un ristorante e un panorama bellissimo, Trabattello è tutta qui. Prima della detta cena una guida assoldata per l'occasione ci porta in visita per il paese, in particolare ci intratteniamo nelle sale del museo d'arte moderna di Gerbillo, ricco di esponenti del ben noto (?!) Dadaismo Maceratese. E poi la carovana famelica si sposta al ristorante. In acqua, eravamo 22
velisti. Più 3 giudici e una manciata di organizzatori. Totale a cena: 200
persone. Questi hanno davvero capito tutto. Gran buffet di antipasti, due primi,
due secondi, vino finché ce la fai a centrare il bicchiere, caffe, amaro, dolci,
il tutto rigorosamente offerto dagli Sponsors (con la S maiuscola!). Dopo l'ultimo Varnelli (ottimo liquore d'anice secco tradizionale del luogo, che ben si sposa con il caffè, ma anche da solo...ok scusate, ma ho scroccato talmente tanto che il marchettone è d'obbligo), un ultimo sguardo al cielo stellato di Tranello e filiamo a nanna.
Il giorno
dopo, apparentemente ancora in fase digestiva, ci mandano in acqua alla stessa modalità
e ora del giorno prima, e noi facciamo più o meno le stesse cose: grazie ad una
partenza meno al rallentatore delle altre e ad un bordeggio giusto riusciamo a
girare la prima bolina nel gruppetto di testa ad una prova ma l’arrivo
impietoso è sempre tra la 6° e 9° posizione, né più né meno. Per grazia degli dei, per una penalità inflitta senza pietà alcuna, e per una certa bravura nel cogliere anche il più timido refolo utile riusciamo nell'intento: Gianfr e Pino sono dietro.
Chiudiamo la
regata 8°, migliori della nostra spedizione pescarese, ma sicuramente tra
quelli che hanno mangiato meno (siamo magrolini, io e il presidente). Ah a
proposito, dopo la regata c’era ovviamente la supergrigliata di carne e patate,
tipo un mezzo bove a testa.
…snipisti…se
non stai attento questi ti si mangiano pure un UDR a fine giornata…
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