Week end all’insegna della nullafacenza velica: passo in
zona porto/circolo più ore di un pescatore professionista che si picchetta per
il prezzo del gasolio ma non riesco a navigare neanche un minuto.
Sabato dovrei uscire con la strega in mattinata e col
contender nel pomeriggio (tra l’altro per l’adunanza contenderistica della
settimana prossima iniziano ad arrivare qui velisti di spessore, da cui sarebbe
opportuno imparare il più possibile).
Risultato: mattina manutenzione sulla strega –cambiato tubo
del gas, smontata e rimontata ventola di estrazione aria motore per scoprire
che non era colpa sua, fatte manovre in porto per esercizio- il vento non ha
mai superato i 4 nodi. Dopo di che pranzo a bordo, caffè ammazzacaffè,
cioccolatino, ammazzacioccolatino. Verso le 4 ce la posso fare ad arrivare alla
Lega per scoprire che anche qui non si fa nulla, due chiacchiere e a casa.
Domenica più o meno idem, solo un po’ più operativo. La
mattina la passo a parlare con l’equipaggio di Born to be (In teoria si
dovrebbe anche uscire, ma il freddo, le nuvole e l’assenza di vento ci
scoraggiano alquanto). L’argomento è di formare fronte comune, si profila all’orizzonte
una join venture “Born to be Strega II” in vista dell’italiano di Civitanova, a
fine estate. A loro servono un prodiere e un randista e io e Ale siamo a
spasso: è facile fare due più due. Dal punto divista dell’altura sarebbe la
svolta della stagione, visto che con la strega in assetto spaghetti al massimo
possiamo fare la cooking cup, appunto.
Il pomeriggio sarebbe in programma di uscire in 470: sulle
prime sembra impossibile, fa freddo e non c’è vento. Sulle seconde si conferma
impossibile ma siccome esce il sole verso le 4 ci accordiamo per fare un po’ di
centre e mettere in assetto il palo: come da prassi marchiamo i riferimenti per
la ghinda, piuttosto espliciti direi:
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