lunedì 16 marzo 2015

Il cucciolo di carbonio ormai cammina con le sue gambe - rifinitura e assemblaggio

Attenzione: questo articolo è un po’ da nerd e quindi palloso. Fuggite sciocchi!

Abbiamo messo la parola fine a questa saga epica.
 A casa ho smodellato la basetta da suo stampo, riducendo in trucioli quest’ultimo: il più autentico significato della costruzione one-off .  epoi ho passato la sera di venerdi a guardarla come se fosse la cosa più bella del mondo.  A tratti avrei voluto strofinarmi ai suoi bordi frastagliati taglienti…ma la fidanzatina me l’ha impedito, invidiosa. Lei non è di carbonio e non lo sarà mai poveretta!
Sabato. Mi sveglio all’alba e carico di strumentizie varie volgo alla lega.
Per prima cosa ho tolto le frange e ho rifilato il profilo della basetta (che assomiglia ad un piccolo vassoio in pratica) con il dremel e l’apposita lama rotante, e inizia il primo guaio: dopo 26 minuti, corrispondenti a circa il 16 % del lavoro complessivo il dremel (che poi è una sottomarca di fabbricazione tedesca credo fuori produzione) dopo solo qualche lustro di onorato servizio mi molla. E dire che me lo aveva portato la befana, quando alla befana ancora ci credevo…
Risultato: mollo tutto lì, prendo la macchina e vado a comprare un nuovo trapanino (spendendo ben 34,90 euro in offerta) di probabile fabbricazione indo-cino-taiwan-coreana, fatto sta che messo all’opera in 5’ 12” completo il lavoro di rifilatura. Be’ direi che sono soldi ben spesi…
Poi segno dove fare i fori (che per fortuna ho la messa in tavola del progetto, quindi non devo pensare, solo segnare), faccio i prefori, poi i fori veri e propri, poi do una rifilata ai bordi per evitare che siano troppo taglienti.
probabilmente per la prima volta da quando ho memoria riesco a seguire un progetto senza intoppi...sono commosso, quasi
Fatto questo inizio a cartare mano, poi a cartare fino a mano, poi a cartare wet&dry a mano e infine a lucidare a mano. Dopo tutto questo la basetta è perfetta, io sono nero come un tizzone: sembra che abbia fatto sesso con una canna fumaria. Mi do una ripulita, inizio a piangere per la disperazione e visto che ormai di uscire nisba, passo da casa a prendere la vernice protettiva UV trasparente che avevo dimenticato. Verso le 16:00 la basetta è pronta per la fase successiva: l’allestimento! Ovvero ci monto sopra i bozzelli di base e cunny, tramite degli stroppetti appositamente impiombati. Nel frattempo non ho pranzato e neanche bevuto un sorso d’acqua dalle prime luci del mattino. Mi metto comodo, seduto sotto il gazebo con gli strumenti comodamente a portata di mano…il vang invece è un'altra storia. È a circuito chiuso, quindi i bozzelli sono in barca e inamovibili: lavoro lì sul posto, un po’ scomodo ma fattibile.
E infine manca solo da rimontare basetta e rotaia del piede d’albero: 3 viti, un po’ di silicone e via a casa.
Domenica su albero e in acqua, giusto in tempo per la prima zonale:
non è soave?

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