Attenzione: questo
articolo è un po’ da nerd e quindi palloso. Fuggite sciocchi!
Abbiamo messo la parola fine a questa saga
epica.
A casa
ho smodellato la basetta da suo stampo, riducendo in trucioli quest’ultimo: il
più autentico significato della costruzione one-off . epoi ho passato la sera di venerdi a
guardarla come se fosse la cosa più bella del mondo. A tratti avrei voluto strofinarmi ai suoi
bordi frastagliati taglienti…ma la fidanzatina me l’ha impedito, invidiosa. Lei
non è di carbonio e non lo sarà mai poveretta!
Sabato. Mi sveglio all’alba e carico di
strumentizie varie volgo alla lega.
Per prima cosa ho tolto le frange e ho
rifilato il profilo della basetta (che assomiglia ad un piccolo vassoio in
pratica) con il dremel e l’apposita lama rotante, e inizia il primo guaio: dopo
26 minuti, corrispondenti a circa il 16 % del lavoro complessivo il dremel (che
poi è una sottomarca di fabbricazione tedesca credo fuori produzione) dopo solo
qualche lustro di onorato servizio mi molla. E dire che me lo aveva portato la
befana, quando alla befana ancora ci credevo…
Risultato: mollo tutto lì, prendo la macchina
e vado a comprare un nuovo trapanino (spendendo ben 34,90 euro in offerta) di
probabile fabbricazione indo-cino-taiwan-coreana, fatto sta che messo all’opera
in 5’ 12” completo il lavoro di rifilatura. Be’ direi che sono soldi ben spesi…
Poi segno dove fare i fori (che per fortuna
ho la messa in tavola del progetto, quindi non devo pensare, solo segnare),
faccio i prefori, poi i fori veri e propri, poi do una rifilata ai bordi per
evitare che siano troppo taglienti.
probabilmente per la prima volta da quando ho memoria riesco a seguire un progetto senza intoppi...sono commosso, quasi |
Fatto questo inizio a cartare mano, poi a
cartare fino a mano, poi a cartare wet&dry a mano e infine a lucidare a
mano. Dopo tutto questo la basetta è perfetta, io sono nero come un tizzone:
sembra che abbia fatto sesso con una canna fumaria. Mi do una ripulita, inizio
a piangere per la disperazione e visto che ormai di uscire nisba, passo da casa
a prendere la vernice protettiva UV trasparente che avevo dimenticato. Verso le
16:00 la basetta è pronta per la fase successiva: l’allestimento! Ovvero ci
monto sopra i bozzelli di base e cunny, tramite degli stroppetti appositamente
impiombati. Nel frattempo non ho pranzato e neanche bevuto un sorso d’acqua
dalle prime luci del mattino. Mi metto comodo, seduto sotto il gazebo con gli
strumenti comodamente a portata di mano…il vang invece è un'altra storia. È a
circuito chiuso, quindi i bozzelli sono in barca e inamovibili: lavoro lì sul
posto, un po’ scomodo ma fattibile.
E infine manca solo da rimontare basetta e
rotaia del piede d’albero: 3 viti, un po’ di silicone e via a casa.
Domenica su albero e in acqua, giusto in
tempo per la prima zonale:
non è soave? |
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