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E nel mio specifico caso, si aprono maluccio |
Da parte mia regata piuttosto infima, segue la
serie di scuse che ho accampato per la scarsa prestazione:
- ho la barca
che fa acqua
- ero distratto
da pressanti problemi personali
- sto lavorando
sulla reattività muscolare più che sulla forza bruta (bella questa, eh?)
- mi si stava
smontando il giubbetto salvagente
- ci ho un età
Ora, esaurita
la serie di improbabili code di paglia raccontiamo com’è andata.
Due prove,
vento bello bello (12-15 a occhiometro), sole. Una giornata perfetta, se sei un
laserista normale, per me ci sono 7 nodi di troppo. Io sono arrivato 5° di 7
solo grazie ad una serie di infortuni che ha colpito il resto della flotta
costringendolo al ritiro.
Prima prova
parto rapido, un po’ a centro linea ma va bene così, bello, libero e in
accelerazione. E in effetti vado piuttosto lecito e sereno, faccio quel che
devo e ballo verso la 5° posizione che, vista la flotta in acqua è quel che mi
compete. Faccio i miei due giri, bei
laschi (molto veloci) poca lucidità nei giri di boa e nelle manovre in
generale, ma se non ti alleni è prevedibile. Ad un certo punto sto anche
davanti ad Ugo (che ha sbagliato boa…ehm…) ma poi le cose riprendono l’ordine
naturale e di bolina mi ripassa. Di bolina non ho proprio passo. Stringo
troppo? Probabile, oppure semplicemente non gestisco bene il passaggio
sull’onda.
Chiudo più o
meno vicino alla flotta, sto lì, più o meno.
La seconda
prova un disastro. Sarebbe stato da ritirarsi, se non fosse che io di norma
arrivo pure a nuoto, pur di arrivare. Partenza un po’ coperto, prima bolina
lentissima (colpa dell’acqua imbarcata & sottovento? Proprio non ho passo, niente) poppa ordinaria
e giro di boa pessimo da dimenticare: finisco fuori e si infilano 23-24 barche
al volo. Uno scandalo. Riparto di bolina e alla prima virata mi incastro col
giubbetto sotto al boma e vado giù. Raddrizzo al volo e riparto, le successive
virate sono ancora peggio, mi incastro regolarmente (scoprirò solo alla fine,
guardandomi, che il giubbetto si è mezzo slacciato e il laccetto si incastra
regolarmente con la base). Vabbè tiro dritto, navigo circondato da dei 4.7 alla
prima stagione, ma chissene, a questo punto mi basta arrivare. Di poppa,
scuffio di nuovo la barca è decisamente ingovernabile. Se inizia a sbandare non
c’è peso, scotta o timone che tenga, va giù e basta.
In queste
condizioni smette anche di essere divertente, ho un problema da risolvere sulla
barca: prendo nota mentalmente, stucco e resina prima della prossima regata.
Nel frattempo
cerco di limitare i danni, e arrivo, parecchio tra gli ultimi, parecchio a
testa bassa, giusto per dire che ho chiuso la giornata.
Uno schifo,
ma del resto un po’ me lo aspettavo (da dicembre in poi ho lavorato solo in 470
e prima di dicembre una sola uscita ad ottobre).
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Nel frattempo preparo lo stucco, come i Ragazzi della Via Paal, dei quali per altro condivido la bronzea agilità |
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