(che lo
so io che si dice doubtful, ma poi non usciva l’assonanza)
Sabato, poco
da dire, ci atteniamo ai piani. I piani sono:
- appuntamento
a ora di pranzo
- armiamo
- fuori a far
manovre fino al tramonto (che può sembrare eroico… ma in questo periodo dell’anno
significa 2 ore e spicci)
il resoconto
è che c’è un aria da trapezietto (sembrava ce ne fosse di più, all’inizio,
centriamo medio, risultato: barca un po’ piantata) e in quest’aria la
conduzione è decente, le virate sembrano quasi normali, ma nelle strambate lo
spi collassa. È senza dubbio il nostro punto dolente, ci lavoriamo su a lungo(arriviamo
fino al colle del telegrafo!) ma non basta. A orecchio credo che sarà il topic
dei prossimi allenamenti, nel frattempo vedremo un po’ di video ispiratori, è
il meglio che possiamo fare soli soletti.
L’ evento
degno di nota è che ho scoperto nel modo più stupido che c’è una fossa oceanica
proprio davanti alla Lega Navale. In rotta di rientro, inizia ad essere scuro e
il meteo è coperto, il mare è un monocromo blu scuro. Ci fermiamo al largo,
liberiamo timone e deriva che siano pronti a salire, avvicinamento a terra…. Ad
un certo punto sento la deriva che tocca la sabbia ma non si vede nulla del fondale, sollevo subito e
altrettanto subito mi lancio in acqua per prendere la barca, mentre la barca fa
altri 4-5 metri: pluff! Scompaio sott’acqua: ci saranno stati 2 metri di
fondale…Per un attimo penso di dirgli: cazza randa e portami a terra io rimango
qui a fare la polena”, poi cerco di
darmi un tono, risalgo mentre benedico la stagna, Ugo mi guarda giusto un po’
basito (tutta sta manovra l’ho fatta in un nanosecondo quasi senza parlare): dal
suo punto di vista ha semplicemente visto un pazzo che di punto in bianco si è
buttato a nuoto dalla SUA barca a gennaio…
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Io, un attimo dopo essere saltato in acqua per fermare la barca. |
Poi ho
spiegato.
Poi.
Nel complesso
un bell’allenamento, c’era abbastanza aria per divertirsi ;-) .
Domenica, l’appuntamento
è per la mattina, ma tutti i sistemi meteo del regno prendono una cantonata imperiale
e dai 10 -15 previsti stiamo a 0-sbuffetti timidi. Per non sprecare la giornata
ci mettiamo a fare centre e messa a punto e qui che casca l’asino, cioè me. Ugo
si legge e rilegge la guida north, ci mette del suo e mina le mie poche
certezze a suon di numeri e sensatezze. E io non sono indifferente alle
sensatezze!
Long story
short: passiamo 3 ore buone a rifare la centra base, portando di piede d’albero
un po’ più avanti, chiudendo di più le crocette, alzando di mezzo buco le
sartie, e già che ci siamo tirando un paio di tacche il puller: il tutto per
far tornare prebend e rake di riferimento. In pratica cambiamo tutto, per non cambiare niente (apparentemente).
Sarà il mare
a dirci se va bene, ma senza un avversario per confrontare la velocità la vedo
dura…
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Il pensieroso sottoscritto, ibernato nella grafite a furia di pensare alle centre. |
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