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la scalpitante flotta zonale |
Dal mercoledì inizio a monitorare il meteo con precisione
da far invidia al Colonnello Giuliacci. Il detto meteo non promette nulla di
buono: ventone, ventone con fulmini, ventone con fulmini e ire divine.
Da mercoledì a domenica le cose cambiano, per fortuna:
ogni giorno scalano 3-4 nodi e una nuvoletta fino ad arrivare ad un più
pacifico 10-15 nodi e sole. Quasi speravo nel ventone per fare un po’ di ore
volo in condizioni serie, ma alla fine niente, vento medio e onda incrociata
pizzuta e bastarda.
Noi da Bando dobbiamo correre tre prove e da IDR il
percorso sarà un bastone con arrivo in boa di bolina, per non pestarci i piedi
con i laseropodi, che invece fanno il classico trapezio. Noi che potremo fare
dei bei laschi al trapezio…niente: tre boline (per un totale di 9 in giornata) e
neanche un laschetto di disimpegno, veramente una bastardata!
All’inizio ho avuto difficoltà. All’inizio ho sempre
difficoltà poi mi sciolgo.
La prima prova è la mia peggiore: parto maluccio, bolino
male e vengo graziato solo dal fatto che chi mi sta davanti va a spasso per il
campo di regata (dobbiamo fare 2 boe, ce ne sono 4: è n’attimo a incasinarsi) chiudo
terzo mettendomi dietro solo Marco.
Seconda prova è la mia migliore: vado subito a sinistra
(strano che sia la favorita ma è così) e ci resto fino a quasi la layline. Incrocio
davanti a Guido –udite udite- e scendiamo giù di poppa affiancati, io
personalmente con lo scopo di guardare e imparare. Ho capito che se ho una
lepre poppiera valida io per imitazione riesco ad avere un buon passo, il
problema è quando sto da solo che non ho riferimenti precisi su quanto devo
scendere e come.
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Un momento che verrà ricordato e tramandato ai posteri |
Comunque.
In boa siamo talmente vicini che ci tocchiamo e a me
viene il patema di avergli rovinato la barca nuova, e con questo patema faccio
una seconda bolina disastrosa facendomi scappare Federico.
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Io, accortomi che guido non indossa il proverbiale caschetto, cerco di stenderlo a bomate. Lui attentamente schiva |
All’arrivo ancora terzo.
Mentre i laser rientrano, ci chiamano per la terza prova.
Il vento è un po’ calato, roba da trapezietto adesso. Ci fanno aspettare un po’,
perche devono girare il campo per assecondare la rotazione del vento: io
ricordo distintamente dalle previsioni che a ‘na certa dovrebbe mettersi da
destra, convinto di ciò parto in barca e viro subito, appena ho un po’ di
velocità. Convinzione errata perché, vuoi perché hanno girato il campo “in
crescenza”, vuoi perché non ancora entra, la sinistra è meglio. Male, Male,
giro ultimo e senza troppi sconti.
Poppa idem, strambo sulla boa e scendo dritto, senza il
Ciccotti da tamponare non vado così forte.
Seconda bolina tutti vanno a sinistra e da ultimo io
riprendo ancora la destra, unica opzione possibile: se gli vado dietro dietro
certo non li supero.
Ergo anche al secondo giro niente di fatto, al limite
riduco un po’ le distanze. Se non che mentre sono ancora che vado di poppa vedo
in boa il ciccottino che si aggancia e va fuori steso per bene: il vento è in
aumento, sta cambiando qualcosa, sicuro. E se sta cambiano sta entrando quel
destro che mi tiro da ieri sera.
‘Sta volta vado a destra per precisa scelta tattica: da
quarto recupero una posizione in una bolina, e chiudo ancora terzo: indovinate
un po’ il risultato complessivo?
Dopo l’arrivo, col vento steso e risalito noi
dei contender ci spariamo un bordo al lasco fino a montesilvano quasi, giusto
per rientrare a terra facendo il giro largo. Non sembravamo delle barche a
vela, sembravamo degli F14 in formazione d’attacco.
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Torre qui ghost rider, chiedo autorizzazione a passaggio radente…[cit.] |
Nel complessivo siamo stati fuori per un buon 5-6 ore, e
siamo piuttosto cotti, tutti. Quando ci chiamano in premiazione ci andiamo
zoppicando, nessuno escluso. Di 20 regatanti non ce n’è uno che riesca a
camminare dritto…
È ‘na vitaccia.
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