Attenzione: questo articolo è
un po’ da nerd e quindi palloso. Fuggite sciocchi!
Bene bene, dopo aver costruito il mirabile tappo per la
deriva, con il carbonio che mi è avanzato ho deciso di costruirmi una basetta
per i rinvii a piede d’albero. Al momento i bozzelli in questione sono
attaccati in maniera un po’ prosaica alla slitta del piede con dei bulloni
passanti e la cosa non mi fa esattamente impazzire: soprattutto quelli del vang
sono troppo vicini tra loro. E quindi piastra porta bozzelli. E quindi carbonio, visto
che è figo e me lo ritrovo in casa a gratis.
(e quindi si romperà al primo uso, visto che di
dimensionamento dei compositi non so moltissimo…ehm…)
Dunque dunque, il primo passo è stato misurare col
calibro il piede d’albero e ricostruirlo in ambiente CAD:
e in seguito ho disegnato la basetta sempre col CAD:
le immagini sono di un CAD a caso, non quello del
computer del lavoro, in orario di lavoro, sia chiaro…
lo spessore previsto è sui 5 mm, che è tanto se si
considera la sola rottura come parametro di dimensionamento. Però io ho
considerato anche i seguenti fattori:
- la deformazione elastica deve essere minima, per evitare che
sotto raffica il bozzelli si spostino seguendo la manovra.
- Un padre non dovrebbe masi seppellire i propri figli di
carbonio, ovvero la legge dell’ “a me piacciono le cose che durano”
Naturalmente mettere i bozzelli più vicini possibile alla
slitta rende la deformazione minore, visto che il braccio di leva è ridotto. Tuttavia
in alcuni casi è necessario un po’ di spazio, come nel caso del vang (per
inciso la distanza ideale è tale che i bordi delle pulegge siano distanti tanto
quanto la distanza laterale gola-gola del bozzello doppio sulla leva, o al
limite di più, mai di meno). Da qui uno spessore generoso.
Il bordino ripiegato di 15 mm ha lo scopo di incrementare
il momento d’ inerzia della piastra, in pratica è una nervatura. Inoltre la
parte poppiera, dove si attaccheranno i rinvii del vang ha uno spessore
maggiore, prevedo di metterci 2-4 strati in più, ovviamente solo nella parte a
sbalzo, per evitare che la piastra abbia spessore non costante nella zona di
appoggio del piede d’albero.
Dalla configurazione attuale prevedo anche di dover
accorciare la slitta nella parte poppiera, cosa che ho visto praticata su altre
barche: tanto nessuno mette il piede dietro, si sta sempre tutto avanti a 3050.
E qui finisce la fase di progettazione, probabilmente l’unica
fatta con un minimo di criterio…
stay tuned
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