Venerdi.
Esco dopo il lavoro, ma c’è poca aria e onda di
scaduta. Non è proprio il massimo, trapezietto faticoso e lavorato, se va bene
stendo le gambe 5 secondi ogni 40. Si fa quel che si può: e quel che si può è
una bolina sbattosa con la base tutta mollata e poggiatissimo a cercare un
minimo di pressione. In queste condizioni ho navigato poco quindi non ho la più
pallida idea di come metterla a segno sta vela…boo, vado a intuito. Il vento
molla ulteriormente e per quando rientro vero le sette settemmezzo (legittimo)
in pratica la propulsione arriva più dalle onde che dal vento.
Sabato.
È un’altra storia: vento decente, da N-NE sui 10-12,
onda pure ma almeno si naviga a vela più che surfare. L’onda in particolare è
quella moribonda di ieri cui si somma quella irrispettosa di oggi
opportunamente incrociata rispetto al vento. Risultato: bolina da una parte
quasi planante, dall’altra dritta in faccia. Più di 100°-110° proprio non
riesco a chiudere le boline, soprattutto sul mure a sinistra. Tanto per non
farmi mancare niente finisco pure all’acqua durante un laschetto, stavo
chiacchierando con Enrico…non sono ancora al livello di poter chiacchierare con
nonchalance mentre navigo.
Domenica.
Il programma originale prevedrebbe una soave uscita in
470 con Ugo (si rinizia?), solo che il buon timoniere è irreperibile causa strascichi
lavorativ del sabato. Amen ho un contender bello bello nuovo nuovo, lo armo ed
esco! Fuori ci sono 12-15, più verso i 15, oggi è una roba seria (be’ seria…per
me!).
Vado fuori insieme agli snipe, titubo un po’ dietro la
diga per sistemare deriva-archetto-timone (prima o poi dovrò passare alla
baionetta) e metto il naso in mare aperto. onda sempre incrociata ma vento
sufficiente per navigarci sopra, faccio le prime virate, cazzo il cazzabile ai
massimi storici, vela moolto piatta…sembra una lametta. deriva invece alla
seconda tacca, quella del “tutto steso ma ancora non mollo”.
Sul bordo mure a dritta (quello facile) viaggio sui
310-315. Dall’altro lato, ad ogni santa virata faccio un po’ di casino con la
scotta (tipo che prende due giri intorno alla coscia/dotazione di famiglia e se
cazzo mi eviro se mollo mi metto un laccio emostatico sulla coscia.
Interessante) e parto in velocità sistematicamente sui 55-60 e ci metto quei 15
secondi di passo doble ogni santa volta a riprendere la scotta in mano in
maniera canonica e mettermi a segno.
Continuo a virare, e continuo a guardare la bussola.
Alla fine dopo un’ora abbondante di balletto qualche
timido miglioramento c’è. Ultima bolina della giornata, ultime virate, guardo
la bussola e vedo: 310, virata, 40.
Novanta fottutissimi gradi.
Nessun commento:
Posta un commento